I cugini piemontesi rossi, gialli e verdi del peperone di Voghera hanno senz’altro occupato un ruolo centrale nella mia personale vita culinaria: non potrebbe essere altrimenti per chi, come me, dispone di antenati sabaudi. Nella mia mente, da qualche parte, sono vive e vitali le immagini, gli odori e i sapori di cui si godeva nel preparare e nel mangiare eccellenti peperonate. Per non parlare dei peperoni semplicemente cotti sulla fiamma, spellati e serviti con olio, aceto, aglio e sale…
La riscoperta del peperone di Voghera
Ma veniamo ora al protagonista provinciale di questa famiglia di verdure: il peperone di Voghera, svanito nel nulla per tribolazioni di natura agricola nel corso del dopoguerra. Nel 2005 si costituì un comitato scientifico con il preciso obiettivo di recuperare la coltivazione del peperone oltrepadano e, grazie a un attento lavoro di ricerca e alla collaborazione fra enti didattici e accademici e i coltivatori della zona vogherese, è stato possibile ritrovare i semi della pianta originale.
Nel 2008 è stata fondata l’Associazione per la valorizzazione e la tutela del peperone, presieduta da Pier Luigi Megassini, il docente dell’Istituto Tecnico Agrario Statale Gallini di Voghera che aveva dato inizio all’operazione di recupero. Il peperone di Voghera è stato infine pienamente recuperato così come lo si conosceva nei primi decenni del secolo, fatto confermato da alcuni agricoltori che ne ricordavano bene le caratteristiche.
Come e dove trovare il peperone di Voghera
Il peperone oltrepadano è riconoscibile dalla forma, che è molto regolare, e dal colore, un caratteristico verde chiaro. Proprio per questa colorazione il piccolo peperone vogherese veniva anche definito peperone bianco. Il sapore è dolce e delicato.
Attualmente viene commercializzato soprattutto in provincia di Pavia, all’Iper di Montebello della Battaglia, anche perché la produzione per il momento è piuttosto limitata. Si tratta certamente di un ottimo prodotto, soprattutto nel quadro di una rinnovata attenzione al consumo di alimenti a chilometri zero, tesa a favorire il lavoro di agricoltori, allevatori e produttori che operano nel territorio in cui vive (e mangia) il consumatore.
Fra le ricette locali più note, il risotto con i peperoni e la salsa peverata.