Il miccone pavese, o miccone di Stradella, è un pane che dura nel tempo e può essere tranquillamente consumato anche qualche giorno dopo l’acquisto, a differenza di molti suoi cugini forse più moderni, ma che hanno il triste difetto di risultare immangiabili nel giro di 24 ore dall’uscita dal forno.
Questa caratteristica è probabilmente legata alle abitudini delle campagne e delle colline pavesi, in cui il pane veniva preparato una volta alla settimana e doveva essere in grado di affrontare senza timori il trascorrere del tempo.
Che cos’è il miccone pavese
Tipico prodotto dell’Oltrepò, è diffuso e facilmente reperibile in tutta la provincia di Pavia. Si tratta di una grossa forma di pane bianco che si esalta in abbinamento con i salumi tipici delle nostre zone, dal salame di Varzi alla pancetta pavese, alla coppa, per citarne alcuni. Inoltre, la sua crosta spessa e l’abbondante mollica bianca e morbida si prestano ottimamente a essere “pucciate” in sughi e intingoli di ogni genere.
Viene preparato con farina di grano tenero, acqua, sale e lievito e venduto in pagnotte che pesano attorno ai 7 etti; ne esistono anche varianti che prevedono l’aggiunta di strutto. La cura nella lavorazione è indispensabile per sfornare un pane che risponda alle caratteristiche del miccone. È necessario lavorare a lungo l’impasto, quindi farlo lievitare, preparare le forme, poi lasciarle lievitare ancora. Le forme vengono incise nella parte superiore per dare loro l’aspetto tipico di questo pane.
Lo scopo di questa procedura è ottenere un pane che contenga poca umidità e che possa conservarsi a lungo anche in zone, come la provincia di Pavia, dove certo non manca l’umidità nell’aria, come ben sappiamo noi pavesi…
Il miccone: prodotto agroalimentare tradizionale
Il miccone rientra nell’elenco dei prodotti agroalimentari tipici della Regione Lombardia assieme ad altri prodotti da forno e da pasticceria della provincia di Pavia, come il pane giallo e i baci del signore.