Alcune leggende narrano che il nome “maiale” sembra derivare dal latino porcus maialis che era probabilmente legata alla tradizione di sacrificare questo animale, castrato e grasso, alla dea Maia; ma è sempre stato il termine “porco” a essere maggiormente citato nelle opere almeno fino al XVIII sec.
Nella mitologia il maiale rappresentava una bestia monda e innocente attraverso la quale gli dei mandavano messaggi agli uomini, mentre i sacerdoti etruschi con il fegato di porcello predicevano il futuro.
Ingredienti:
- 200 gr. di lonza
- 200 gr. di cuore
- 300 gr. di fegato
- 3 cipolle
- 100 gr. burro
- 1 bicchiere di bonarda
- sale e pepe
Procedimento
Sbucciate e affettate sottilmente le cipolle, fatele soffriggere insieme al burro a fuoco lento mescolando spesso.
Tagliate a striscioline regolari la lonza, il cuore e il fegato. Appena le cipolle si sono stufate, unite la lonza e il cuore e lasciate rosolare per qualche minuto. Salate e pepate.
Sfumate con il vino e, dopo aver lasciato evaporare leggermente, mettete il coperchio lasciando cuocere a fiamma bassa per circa 20 minuti, aggiungendo acqua bollente se necessario.
Unite il fegato, aggiustate eventualmente di sale e pepe e cuocete per altri 5 minuti. Servite accompagnato da fette di polenta grigliate.